Descrizione
Robert E. Lerner
Scrutare il futuro
L’eredità di Gioacchino da Fiore alla fine del Medioevo
Viella Editrice
Opere di Gioacchino da Fiore: testi e strumenti 21
prima edizione
dicembre 2008
ISBN 978-88-8334-360-5
cm. 17×24 br. ed. illustrata con risvolti, pp. 284
Malgrado le proibizioni contenute nel Vangelo e duramente reiterate da teologi
quali Agostino d’Ippona e Tommaso d’Aquino, una vena millenaristica percorre
il Medioevo occidentale, nello sforzo di prevedere la fisionomia dei tempi a venire,
prefigurando un tempo di pace sulla terra prima del giudizio finale.
Una singolare pagina della cultura ecclesiastica e laica dell’epoca è data
dalla ricezione delle profezie, diffuse in scritti ma anche oralmente, in un
numero sinora insospettato di testimonianze.
Esse circolavano con attribuzioni pseudonime alle più famose autorità del
profetismo medievale, a cominciare da Gioacchino da Fiore, oppure con vere
e proprie invenzioni di nuovi profeti e visionari, allo scopo di rendere credibile
un mondo di attese, rivolte a comprendere passato e presente e a tentare di prevedere
il futuro.
Tra gli eredi dell’abate di Fiore emergono le figure di due frati dell’Ordine
dei Minori, il provenzale Pietro di Giovanni Olivi, cui si rifecero i Beghini
di Linguadoca e di Catalogna, e Giovanni da Rupescissa, ai cui testi ricorrevano
quanti cercarono di fare della profezia una sorta di scienza del calcolo di avvenimenti futuri.