Alfio Cavoli I briganti dell’Ottocento nella Maremma e nella Tuscia Aldo Sara 2001

40,00

normali segni d’uso e del tempo alla copertina, (foto) legatura salda, tracce di una dedica cancellata alla prima bianca, pagine normalmente ingiallite, macchiette ai tagli, senza segni né sottolineature

Esaurito

Descrizione

I Briganti dell’Ottocento
nella  Maremma e nella Tuscia
Storia e Leggenda

Aldo Sara Editore
Collana “Le antiche Dogane” 2
Dicembre 2001

cm. 21×17 br. ed. ill. con ampi risvolti, pp. 335

Le motivazioni e i protagonisti del brigantaggio ottocentesco nella Maremma e nella Tuscia sono ampiamente documentati
in queste pagine, che fanno rivivere sia le miserevoli condizioni esistenziali del ceto popolare, sia le vicende criminali dei
briganti più noti – in qualche caso leggendari – ma anche di quelli rimasti nell’ombra.
Il volume rappresenta, pertanto, un esauriente, significativo spaccato di quel fenomeno irriducibile e abberrante che fu il ribellismo
sociale, con i suoi pervicaci, accaniti fomentatori di trasgressioni e di nefandezze, come gli Stoppa e i Tiburzi, i Fioravanti e i Biagini,
i Menichetti e gli Ansuini, i Ranucci e gli Albertini, i Pastorini e i Biscarini, gli Scalabrini e i Magrini, i Menchiari e i Moriani – per citare
i fuorilegge più noti – la cui attività delinquenziale costrinse l’Alto Lazio e la Bassa Toscana a subire un interminabile, tragico martirio.
Pagine, dunque, nelle quali la Maremma e la Tuscia esprimono tutto il loro antico, angoscioso disagio, a causa di questa brulicante feccia
della società; di una società, tuttavia, che di questa feccia non poteva non considerarsi in gran parte profondamente responsabile.