Oliver Sacks Un antropologo su Marte sette racconti paradossali Adelphi 1995

30,00

normali segni d’uso e del tempo alla copertina, adesivo di libreria a coprire il prezzo al secondo risvolto, (foto),legatura salda, pagine senza segni né sottolineature

Descrizione

Oliver Sacks

Un antropologo su Marte
sette racconti paradossali

Traduzione di
Isabella Blum

Adelphi Edizioni
Biblioteca Adelphi /305
Giugno 1995
ISBN 88-459-1145-4

cm. 14×22 br. ed. ill. con risvolti pp. 445
16 tavole ft
In copertina:Oliver Sacks ritratto da Joyce Ravid

«Il più delle volte mi sento come un antropologo su Marte» confessa a Oliver Sacks la paziente autistica
di cui si racconta la storia nell’ultima parte di questo libro.
Ed è la stessa persona che, per superare le proprie difficoltà a capire le emozioni umane, escogiterà una
«macchina per abbracciare».
Nella sua assoluta singolarità di scrittore, anche Sacks sembra avere escogitato qualcosa di simile, qualcosa
che gli permette, di là dalla malattia, di «abbracciare» il malato.
Unendo alla vocazione di narratore clinico una stupefacente capacità di empatia, Sacks riesce infatti a
spingersi molto avanti nel territorio oscuro della malattia, là dove si celano le sue ragioni profonde, spesso
elusive per la pura ragione medica. Il paradosso è questo: in talune circostanze eliminare la malattia significa
operare una mutilazione sul paziente. E l’unico mezzo per evitarlo è penetrare nel romanzo neurologico che il
paziente vive e spesso è incapace di comunicare o comunica in un modo che gli altri non sanno capire.
Di questo processo delicato e affascinante, che ormai ci appare come il sigillo dell’opera intera di Sacks, si danno
qui sette esempi, sette «casi straordinari» destinati a imprimersi per sempre nella memoria dei lettori: non più in
quanto bruti «casi», ma in quanto storie di «individui unici, ciascuno dei quali abita (e in un certo senso ha creato)
un mondo suo proprio».